Cartesio (Rai)
Dieter Henrich: “La sua vita è un esempio del suo pensiero” (2~)
Hegel “L’autocoscienza è un momento essenziale del vero”
Paul Ricour: “Chi è il soggetto pensante davanti alle cose?Vi è uno spostamento dell’asse filosofico dall’essere del mondo, dall’essere delle cose verso l’uomo pensante.” Cartesio sarà l’anti-Aristotele.
Ettore Lojacono: A volte qualcuno riconosce Descartes come “moderno” perché pensa che sia un precursore della modernità in cui vive chi afferma questa modernità (7:35)
Descartes esclude tutta la logica classica.
Lo spazio è una unica sostanza.
Movimento è inerziale. Non c’è più nessun punto di riferimento nello spazio. Lo spazio è una entità geometrica.
Non tollerava magia e astrologia
Vittorio Hosle: “per lui il dubbio è il mezzo per raggiungere una certezza assoluta che non ritenevano raggiungibile i filosofi prima di lui.”(16~)
Cartesio vuole fondare ciò che può credere sulla propria ragione. (In un periodo di crisi della religione cristiana) Lui tenta di fondare le convinzioni sulla ragione, su ciò di cui non si può dubitare. (17~)
Cartesio dubita per primo dell’esistenza di un mondo esterno (cosa che non avevano fatto neppure gli scettici) Irrealtà del mondo esterno come per il sognare. Dubita persino di avere un corpo.
Paul Ricour: La frase “penso dunque sono” sembra di una banalità straordinaria, ma non è banale dire che la filosofia comincia con questa affermazione (20:30)
è il dubbio applicato a tutto, all’apparenza delle cose … anche se tutto è falso, io penso perché dubitare è pensare. Prima di dire: penso dunque sono, bisognerebbe dire: dubito quindi penso. E ciò dà una forza straordinaria a questa frase. (20:40)
Domanda: dobbiamo considerarla come un sillogismo di Aristotele o come una intuizione? c’è in questa frase una piccola parola: dunque. Se fosse un sillogismo si dovrebbe scrivere “tutto ciò che pensa esiste”. Io penso dunque esisto. Ma da dove deriverebbe la prima frase? allora tutto ciò che pensa esiste. Cartesio non è questo che ha voluto dire. Il suo “dunque ha un senso unico, voglio dire che è avvolto nel fatto di pensare ed esistere, l’espressione autentica sarebbe “esisto pensando”, così il “dunque” scompare, e non abbiamo più a che fare con un sillogismo ma con una intuizione. (22:20)
Citazione da Cartesio, (opera??) “riportavo tutte le azioni all’anima e non mi fermavo a pensare che cosa fosse quest’anima oppure se mi ci fer”mavo immaginavo che fosse qualcosa di estremamente rado e sottile come un vento, o una fiamma, o un’area delicatissima, insinuata e diffusa nelle parti più grossolane di me. Io trovo qui che il pensiero è un attributo che mi appartiene. Esso solo non può essere distaccato da me: io sono, io esisto. Questo è certo. Ma per quanto tempo? Invero per tanto tempo per quanto penso, perché forse mi potrebbe accadere, se cessassi di pensare, di cessare in pari tempo d’essere o d’esistere. Io ammetto adesso nulla che non sia necessariamente vero…Io sono una cosa vera, veramente esistente. Ma quale cosa? Una cosa che pensa.” (24~)..
Vittorio Hosle:
Posso dubitare il visto, ma non posso dubitare l’atto della visione… L’oggetto di questo atto può essere dubitato, ma non l’atto stesso. (27:30)
Il genio maligno non può farmi credere che io esista, sebbene non esista, perché se io non esistessi lui non potrebbe imbrogliarmi…Nel fatto che io ci sono è implicito che io esisto. (28~)
Se io posso essere imbrogliato, io esisto… La condizione di possibilità di essere imbrogliato è che io esista.(??)
Cartesio è convinto che io ho una coscienza e da questa coscienza io deduco che io sono… un atto del dubbio implica che io esista… Tutti sono atti della mia coscienza… Il soggetto di questi atti della coscienza è qualcosa della quale non può essere dubitato. Per Cartesio c’è come punto di partenza della filosofia la mia autocoscienza La via che le meditazioni tenteranno di seguire è: partendo da io (?) arrivare a Dio e poi attraverso il concetto di Dio fondare che esiste anche un mondo esterno
Mentre la filosofia tradizionale ha sempre diviso il mondo in tre parti: cosmologia, psicologia, teologia: mondo esterno, anima e Dio; in Cartesio l’ordine è inverso: prima c’è l’io, l’anima se vogliamo chiamarla, Che però non è, come per Aristotele, forma di un corpo, perché questo concetto presupporrebbe che esiste un corpo… Attraverso l’io, io arrivo al concetto di Dio, che è anche il garante che esiste un mondo esterno. (29~)
Gaetano Calabrò: Il cogito cartesiano ha come suo supporto il “dubbio“. O meglio, l’esperienza del dubbio, il dubbio come esperienza di libertà… spoliazione del mondo di tutti i suoi caratteri sensibili, … Dualismo: l’autonomia dell’anima rispetto al corpo, l’autonomia del pensiero rispetto all’estensione… L’unico interesse di Cartesio è quello di giungere alla separazione dell’anima dal corpo, alla separazione del pensiero dall’estensione.
D:Quindi il dubbio è lo strumento per cui si arriva a questa separazione. (34~) Perfettamente. Separazione fra il Mondo e Dio, fra l’anima e il corpo è il presupposto necessario perché possa nascere la scienza moderna.
(scienza, meccanicismo) Se intendiamo come scienza moderna il meccanicismo: la sostituzione al vitalismo e al panteismo, del meccanicismo e di una correlativa esperienza religiosa, quale la creazione divina delle verità eterne.
D: Questo perché se ci fosse questo collegamento fra il mondo e dio e il corpo con l’anima non avrebbero potuto esistere delle leggi che si ripetono sempre nello stesso modo(36:30)
Paul Ricour (38~)
Dom: Cartesio: quattro regole del metodo per la conoscenza: l’evidenza, l’analisi, la sintesi e la verifica di questo processi. Qual è la differenza rispetto al metodo dell’empirismo che era stato enunciato da Francis Bacon nel Nuovo Organon?
La differenza essenziale è che la “chiarezza e la “distinzione” riguardano delle idee… Cartesio ha messo in dubbio non il fatto che noi pensiamo ma il fatto che pensiamo delle idee che nel pensiero ci sono delle idee…. c’è da una tradizione che risale ai greci, ma non Aristotele, bensì a Platone.
Per Cartesio, le idee hanno in se stesse un contenuto che deve essere riconosciuto, non inventato. L’analisi delle idee è essenziale al metodo: occorre portare le idee a un punto di chiarezza, cioè a una visione che ci ponga di fronte alla struttura interna dell’idea.
La parola “idea” è comune con la filosofia di lingua inglese, ma…. Quando leggiamo gli autori di lingua inglese troviamo la parola idea… ma sono idee dell’esperienza, mentre per Cartesio sono idee del pensiero, idee nel pensiero. Come se il pensiero fosse un luogo, una specie di involucro di idee, e che esso fosse riempito di idee.
Le idee innate di Cartesio sarebbero come le idee di Platone? Certo, ma la rivoluzione scientifica di Galileo, ha creato una situazione nuova. La filosofia di Aristotele è una interpretazione della realtà sensibile, mentre con Galileo il mondo è un mondo intellegibile, molto più che non un mondo visibile.
C’è una specie di platonismo della scienza moderna che fa sì che Cartesio non veda alcuna contraddizione tra l’affermazione che le idee sono idee del pensiero e nel pensiero, e che sono al tempo stesso la struttura del mondo, Perché la struttura del mondo è essa stessa una struttura pensabile.(42~)
D: perché questo meccanicismo del mondo in opposizione alla libertà dello spirito e dell’anima? … il dualismo, vale a dire che da una parte il mondo materiale si restringe rigorosamente a ciò che è misurabile, e così si espelle tutto ciò che chiamiamo “le qualità sensibili”. Ma anche un aspetto che Leibniz reintrodurrà sotto l’idea di energia, di massa, di dinamismo: è un meccanicismo più rigoroso…
Il mondo è una grande macchina ma noi uomini che lo pensiamo non siamo questa macchina. Siamo il pensiero che pensa la macchina… che non è esso stesso una macchina, è appunto un’anima.(43~)
Teleologia in Cartesio? Certamente, il dominio della natura… il suo progetto era una conoscenza perfetta, scientifica della natura, che ci avrebbe resi, come egli diceva, dominatori e signori della natura … un sogno di dominio, di onnipotenza… ma Cartesio pensava che ci fosse un limite interno al progetto, un limite di saggezza, posto col dominio delle nostre passioni.
Dieter Henrich:(48)
ci sono fondamentalmente due possibilità: una è di partire dall’anima, e questa è la prova psicologica: in me trovo l’idea di Dio, ma l’idea di Dio è qualcosa di infinito. Però so che io stesso non sono infinito. Da dove può venire l’idea dell’infinito in un essere finito? Non dall’essere stesso, ma da qualcosa che corrisponde a questa idea.
Nella quinta meditazione Cartesio sviluppa la prova ontologica, dice: il concetto di dio presuppone l’esistenza, implica l’esistenza (Sant Anselmo).