Il principe per Erasmo è come il Sole: una forza positiva che guida il popolo. Concezione idealistica: pone l’uomo al centro dell’attenzione, mantenendo il vecchio quadro delle relazioni, in cui la religione (riformata, moralizzata) continua a essere il cemento della società.
Machiavelli non è un idealista e neppure un utopista: il principe deve giocare bene le sue carte.
Con l’umanesimo al centro del sistema (il mondo-universo) appare l’uomo. Inizia così quell’attenzione per l’uomo; uomo come entità spirituale e accidentale che si svilupperà nei secoli sino a diventare l’oggetto di una conoscenza empirica, oppure analitica dell’individuo (corpo e mente).
Sembra che al centro vi sia l’uomo. Ma senza la luce quel uomo non sarebbe visibile. E senza l’occhio dell’Altro non vi sarebbe alcuna relazione possibile.
Al centro forse non sta l’uomo, e neppure il Sole (la sorgente), ma l’occhio che genera la visione. Mi viene voglia di rovesciare la pelle; l’occhio che guarda all’interno ed è esso stesso la luce che illumina il corpo rivoltato come un guanto, dentro-fuori e fuori-dentro.
Il Sole di Copernico al centro dell’Universo è metafora di luce, di punto di vista non più religioso, bensì geometrico.