Yom Kippur. Giorno di espiazione, penitenza, pentimento, per chiedere di cambiare il proprio destino e allontanare la morte dall’anno che è iniziato. Non penso che basti il pentimento. È pur sempre Dio che decide, per chi crede.
Sono laico e senza fede. E non c’è religione che io possa condividere. Ma condivido con coloro che hanno una fede quei principi che vedono nel Bene comune ( faticoso, discutibile, imperfetto, a volte contraddittorio) un percorso, un progetto di cui essere partecipi, e felici ogni volta che un gesto condiviso porta a vivere con gioia.
Riprendo dalla tradizione l’augurio: “Possa tu essere iscritto nel Libro della Vita per un gioioso anno”.