La gente
Questo popolo misto: curiosi, turisti, consumatori, appassionati, camminatori, naufraghi, dispersi, per caso. non per caso (“Mia moglie ha deciso”): questa gente è l’Altro protagonista dell’avvenimento tra cultura e svago. Opera d’arte e parco divertimenti. Design del panorama e plastificazione del territorio. Faro per le “masse”, un po’ come era accaduto con l’Expo a Milano.
“Se non ci fossero tutte queste persone significherebbe ben poco.” Più di un milione i visitatori, in una zona che non aveva le strutture per accoglierli, hanno camminato sui pontili progettati da Christo, e percorso 3 chilometri sull’acqua. Più di quanto Cristo, figlio di Dio, abbia fatto.
È questo flusso di persone, è questa processione un poco disordinata che santifica l’Opera. A loro non basta vedere una foto o un video: vogliono esserci. L’evento ha una “scadenza”, da vivere e “consumare” adesso o mai più. Restano i souvenir (le foto, magari una maglietta o un cappellino) e l’impronta nella memoria (i frame) di quel giallo che contrasta su tutto. Un ricordo con l’etichetta #ceroanchio.
Il progetto
“The Floating Piers, l’ultimo progetto di Christo in Italia, ha reinterpretato il Lago d’Iseo per 16 giorni dal 18 giugno al 3 luglio 2016. 70.000 metri quadri di tessuto giallo cangiante, sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità.”
“The Floating Piers ha creato sulle acque del Lago di Iseo un percorso pedonale di 3 kilometri composto da pontili larghi 16 metri e alti 50 centimetri dai bordi degradanti. Il tessuto si è sviluppato per altri 2,5 kilometri lungo la strada pedonale tra Sulzano e Peschiera Maraglio.”
http://www.thefloatingpiers.com/il-progetto-it/
L’evento
I Pontili Galleggianti iniziano a Brescia, alla stazione, con più di 2 ore di attesa per ricevere l’autorizzazione di partire. Non ci fanno salire e la coda cresce insieme al disagio e ai dubbi. L’evento inizia qui, in una situazione capovolta dove ciascuno misura la propria distanza dell’immaginazione dall’immaginato. Finalmente si parte.
“Un’opera eccezionale un viaggio straordinario” annuncia il cartello di Trenord. Ancora un’ora di viaggio per raggiungere Sulzano e lì, un’altra coda che a partire dalla piazzetta del Municipio si allunga tra numerosi tornanti che tutti percorrono in modo abbastanza ordinato. Ogni tanto i pompieri innaffiano la folla. Laggiù si intravvede il lago. Quasi ci siamo. Sorrisi, sguardi impazienti, qualche scambio di battute. “Altri trenta, avanti prego”.
Eccomi camminare su un tappeto-tessuto arancio e svoltato l’angolo salgo finalmente sul pontile galleggiante. Il riverbero del sole sul tappeto mi abbaglia, riempie gli occhi di giallo cangiante. Chiudo e socchiudo le palpebre, cerco di regolare il contrasto di colori e inizio a camminare. La sensazione è diversa: di un tenue movimento. Ma potrebbe anche essere una percezione voluta dalla mia immaginazione.
Comunque, da qui in poi sono gli occhi che mi guidano.
Percezione, apparenza. Realtà
Un parco a tema dove i percorsi si intrecciano in un senso e nell’altro. E i comportamenti tanto diversi
si rimescolano caoticamente come nell’increspatura delle onde.