Will Hunting – Genio ribelle (Good Will Hunting), film del 1997 diretto da Gus Van Sant. Interpretato da Matt Damon, Robin Williams, Ben Affleck, Casey Affleck, Stellan Skarsgård e Minnie Driver.
Magnifiche interpretazioni (credo anche il doppiaggio). Ho trovato molto avvincente la sceneggiatura, nata da una idea di Matt Damon e Ben Affleck che aveva inizialmente un taglio più da thriller, è stata sviluppata come vicenda sul rapporto fra un ragazzo geniale e difficile con il suo psicologo (Robin Williams), senza perdere la suspence di una storia avvincente. Alcune scene sono nate dall’improvvisazione e dal contributo diretto degli attori.
Giovane della periferia di Boston con una vita disordinata da sbandato e da rissa, ma particolarmente intelligente e dotato di memoria e di capacità logiche, viene notato da un docente di matematica del Mit (Stellan Skarsgård), il quale pensa di aiutarlo. Per toglierlo dal riformatorio (non ha ancora 21 anni) chiede che gli sia affidato per stidiare e nel contempo faccia delle sedute con uno psicologo.
Dopo alcuni incontri con psicologi che Will mette in crisi e fa scappare, incontra finalmente un professore di psicologia (Robin Williams) con cui riesce a istaurare un rapporto difficile ma risolutivo. Nel frattempo conosce una studentessa di medicina (Minnie Driver) stravagante quanto lui che si innamora di lui. Ma deve partire per la California e Will rompe con lei perché non capisce che ha paura di essere abbandonato. Una parte importante per lui sono gli amici, tra cui spicca il personaggio interpretato da Ben Affleck; sono la sua famiglia e lo aiuteranno a prendere una decisione che cambia la sua vita.
Rifiuta l’offerta di lavoro dell’NSA e quella dell’università, con grande incazzatura del docente che lo ha aiutato, perché pensa a lui come a un ragazzo che getta via le sue capacità e spreca la sua vita. Intanto il rapporto con lo psicologo si è sviluppato a doppio senso, Will lo mette in crisi sulle sue scelte personali (tempo prima la moglie dello psicologo era morta la moglie lasciando un vuoto paralizzante) e avanza una interpretazione psicanalita di un suo dipinto che tiene nello sudio (barca tra le onde). Lo psicologo convince Will della necessità di fare una scelta per se stesso. Lo mette di fronte alla consapevolezza del suo comportamento e gli dice che non deve sentirsi in colpa (“la colpa non è tua”) se si sente abbandonato. Grande abbraccio e pianto. Will prende una decisione. Sembra che abbia scelto di accettare il lavoro e la carriera del matematico. Gli amici gli regalano un’auto scassata per il suo compleanno (21 anni, diventa maggiorenne ed esce dalla tutela del professore di matematica), per andare a lavorare all’università.
Finale: lo psicologo decide di prendersi un anno sabbatico per girare il mondo. Sta preparando la valigia quando Will gli lascia un biglietto nella cassetta della posta:”If the professor calls about that job, just tel him. Sorry i had to see about a girl”. Ultima scena: Will che percorre con l’auto la strada che lo porta in California dalla ragazza che ama.