Io capitano

2023 Regia di Matteo Garrone. fotografia Paolo Carnera. Con Seydou Sarr, Moustapha Fall, Issaka Sawagodo, Hichem Yacoubi, Doodou Sagna.

«I miei due ragazzi vengon da una povertà dignitosa, qualcosa come l’Italia degli anni Cinquanta, c’è il piatto a tavola e c’è questa capacità di relazione delle famiglie numerose, dove la sera ancora si raccontano storie, invece di stare attaccati ai cellulari. Ma c’è anche la voglia di accedere a un mondo che sembra ricco di promesse, di possibilità di realizzarsi nel lavoro, e di aiutare la famiglia per poi tornare in Africa. Le spinte sono tante, ma tra queste cose c’è anche il desiderio di conoscere il mondo. Sono giovani, no? E il settanta per cento degli africani sono giovani. C’è una domanda cui non sanno dare una risposta: perché dei loro coetanei possono venire liberamente in vacanza in Africa con un aereo, mentre se loro cercano di andare in Europa devono rischiare la vita su un barcone?». Matteo Garrone (da Il Venerdì di Repubbilca)

In certi momenti mi ha commosso. Bravi gli attori. Scneggiatura essenziale. Dialoghi precisi. Immagini nel deserto e scene sulla barca difficili, ma mai eccessive. Film etico. Sentimenti: amicizia, solidarietà. Il male è la negazione della condivisione e della solidarietà.

La forza positova è credere nel bene e la volontà di sopravvivere (conatus Spinoza?) tutti: nessuno deve morire!