Tempo sprecato con Jimmy Nelson

Tanta fatica per niente. 

Jimmy Nelson. Fotoreporter inglese (1967) presenta una mostra intitolata Humanity, a Palazzo Reale, Milano, 2023.

Le immagini (65) ritraggono popolazioni indigene che vivono isolate o ai margini. La sua ricerca vorrebbe testimoniare le differenze culturali ed estetiche di queste piccole realtà sociali che rischiano di essere cancellate. Nel 2016 ha creato una fondazione per sostenere progetti  in difesa di minoranze indigene che sopravvivono negli angoli più lontani del pianeta.

Tante parole che mostrano buone intenzioni, ma il risultato mi sembra sempre gratuito e poco rispondente alle dichiarazioni. Le immagini mostrano scene, costumi, pose e ritratti: eccessive e fantasiose. Le foto non sono mai istantanee, ma costruite nei minimi particolari e credo con un gran sforzo di regia; colpiscono l’occhio ma lo allontanano dalla realtà. Le persone, i loro volti, i loro abiti o la loro pelle, sono fotografati con uno sguardo soggettivo che facilmente coinvolge la fantasia dello spettatore allontanandolo da una corretta interpretazione. Foto d’effetto. A ciò contribuisce anche il grande formato delle immagini; gigantografie che rivelano dettagli, sfumature  e colori che purtroppo finiscono in un complicato disegno astratto.

Ho annotato alcuni particolari delle foto. La camicia stirata del gaucho. Le ciabatte di plastica degli inca sulla neve. Le espressioni degli indigeni delle isole Marchesi: due ridicolmente audaci e una sinceramente triste.  La lacrima sul viso di una bambina addobbata come un albero di natale. Il bellissimo maasai pronto per una sfilata di moda. I piccoli monaci tibetani differenti e uguali (la scritta “senza nome” è aggiunta dal mio software di visualizzazione).