A lezione

Bertrand Russell, Massimo Cacciari, Remo Bodei, Maurizio Ferraris, Filippo Mignini, A.G. Biuso

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Bertrand Russell (Storia della filosofia occidentale)

Tre distinti problemi: metafisica (riprende Cartesio), psicologia (simile a Hobbes), etica (…).

Metafisica

Un’unica Sostanza, Dio o Natura. Panteismo. Pensiero ed estensione sono attributi di Dio. 

Rifiuto del libero arbitrio. In dio non esiste negazione, quindi il male non esiste. 

Stile di Euclide, Ragionamento deduttivo, metodo geometrico, dimostrazione è sempre possibile ma le prove non sono rigorose, anzi sono noiose perché portate attraverso ragionamento e non attraverso osservazione.

Razionalismo  come visione intellettuale del tutto. Tutto si dimostra. 

Lo spirito umano ha una adeguata conoscenza della eterna e infinita essenza di Dio. 

Le passioni ci distraggono e oscurano la nostra visione intellettuale del Tutto. 

Il motivo delle passioni è l’autoconservazione ma l’autoconservazione cambia quando comprendiamo il significato di ciò che ci unisce al tutto. 

L’autoconservazione governa il comportamento dell’uomo, è il motivo fondamentale delle passioni. Ma modifica il suo carattere quando ci accorgiamo che porta a unirci col tutto. 

I sentimenti si chiamano passioni quando hanno motivi non razionali.

Il tempo è irreale. Tutto fa parte di Dio, quindi è senza tempo: il futuro è fissato come il passato: speranza e timore nascono solo dall’ignoranza, dalla mancanza di saggezza. 

Il male appare quando vediamo ogni cosa o evento in modo indipendente dal tutto; mentre è nella visione del tutto che ogni parte trova la sua ragione. 

[nota : Nel determinismo razionale di Spinoza sei libero di essere fottuto, quindi, niente paura: se qui crepi è perché sei parte della Sostanza (Natura, Dio…) che, siccome è immutabile ed eterna, fa quel che vuole. Devi essere contento di averlo capito!] 

Spinoza vive con coerenza le proprie idee: è un esempio di calma e virtù, è sempre cortese, evita i conflitti e non ha paura di affrontare la vita così come la morte.

Spinoza a differenza degli stoici, non si oppone a tutti sentimenti, ma solo a quelle passioni che ci fanno perdere consapevolezza;  il dominio dei sentimenti porta all’amore intellettuale di Dio. 

“L’Amore intellettuale dello spirito verso dio è parte dell’infinito amore di cui Dio ama se stesso.”

Dio è immutabile, eterno

amare dio è una necessità logica. Ogni cosa che comprendo come parte di Dio, è amore intellettuale di Dio. Necessità logica che spiega l’ineluttabilità del tutto: non c’è bene o male in Dio. 

Ma la conoscenza chiara e definita “richiede un amore verso qualcosa di immutabile ed eterno”

“Lo spirito può immaginare o ricordare solo finché il corpo vive, ma in Dio c’è un’idea che esprime l’essenza di questo o quel corpo umano sotto la specie dell’eternità e questa idea è la parte eterna dello spirito. L’amore intellettuale di Dio, allorché l’individuo ne fa esperienza, è contenuto in quella parte eterna dello spirito.”

La beatitudine non è la ricompensa della virtù ma la virtù stessa: controlliamo i nostri desideri perché ne gioiamo, e non il contrario (gioiamo perché controlliamo i nostri desideri?).

Per effettuare un giudizio critico sull’importanza di Spinoza è necessario distinguere la sua etica dalla sua metafisica, e considerare quanto della prima può sopravvivere al rifiuto della seconda.”

Monismo logico: il Mondo è un’unica sostanza, di cui nessuna parte è logicamente capace di vivere da sola. Relazioni e pluralità sono illusorie.

Spinoza ha fede nella bontà di Dio. Il peccato nasce dall’ignoranza.

Anche nelle peggiori disgrazie non bisogna chiudersi nel dolore. Pensiero utile.

“Spinoza è il più nobile ed il più degno di amore dei grandi filosofi. Se qualcun altro lo ha superato dal punto di vista intellettuale, dal punto di vista etico è superiore a tutti. Come logica conseguenza, fu considerato, durante la sua vita e per un secolo dopo la morte, un uomo di spaventosa malvagità“.


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Massimo Cacciari (video)

Spinoza non è uscito dal nulla. Maestri eretici, anche non ebrei.

Trattato teologico politico è il testo più importante

Si avvicina a sette cristiane, i deisti, i razionalisti, i libertini francesi.

Esempio personale, vive una sorta di liberazione dopo l’uscita dalla comunità ebraica e la scelta di un lavoro manuale per vivere.

Dio, Essere o Natura: la Sostanza infinita, composta di infiniti attributi, ognuno in sé infinito. 

Infinito il pensiero, infinita l’estensione: entrambi attributi infiniti della sostanza-essere-natura-dio.

La sostanza-dio agisce incondizionatamente. Sostanza incondizionata “causa sui”: in quanto è agisce – è questo mondo, questa realtà.

Nessuna parte è incondizionata, solo la sostanza-dio-essere, il tutto, è incondizionata e perfetta. Nessun dualismo

È la fine del Dio creatore. Realtà e perfezione sono sinonimi. Non c’è finalità nella natura-essere-dio.

Identità fra libertà e necessità, perno del pensiero spinoziano.

La mente umana va considerata parte dell’intelletto di dio.

La connessione fra le idee e le cose, mi riconosco parte dell’infinito intelletto di dio.

Nessun dualismo fra mente e corpo. Dio è spirito ed estensione: Non si può esaltare una parte sull’altra. Indisgiungibili. Quindi la mente è sempre condizionata dal corpo e dalle cose. Non c’è il libero arbitrio.

Nego di poter pensare che voglio o non voglio scrivere.

Siamo liberi perché non conosciamo fino in fondo le cause del nostro agire.

Discutono di “tolleranza”. Ugo Grozio. Von Fefendorf. Loche (epistola sulla tolleranza)

Potenza assoluta del pensiero.

Perseverare ad essere, ogni ente vuole essere, continuare a essere: è l’essenza di ogni cosa.

tanto più ogni ente è lieto e tanto più manifesta potenza di essere a perseverare, conatus: ‘’ogni cosa che si sforza a continuare a vivere con le caratteristiche proprie del suo essere’’.

Cosa pensata e cosa estesa nella singola parte sono un’unica cosa, ma non perfetta, perché condizionata da altre cause così all’infinito.

Persegui il tuo utile, ragiona sul tuo utile e vedi chiaramente qual è.

Potremmo essere un solo corpo e una sola mente quando tutti conoscessimo dio e quindi l’unità in Dio di res cogitans e res extensa. Questo è l’affetto caldo, la passione, che ti rende felice e lieto. Le virtù sono tristi. Meglio essere umili e onesti che superbi e disonesti, ma queste virtù non possono esprimere la mia conoscenza necessaria di Dio. Io liberamente acconsento alla conoscenza necessaria di Dio.

Ma se riconosco come “il necessario” come posso dirmi libero? Se dico sì al teorema di Pitagora così devo consentire al necessario. Libertà e necessità coincidono.

Spinoza politico (repubblicano)

Dove si segue la legge per paura della punizione siamo in una città di schiavi delle passioni e degli affetti. Ugualmente siamo degli schiavi se ci comportiamo bene in attesa del premio. 

Spinoza propone l’unità dei corpi e delle menti nella conoscenza di Dio.

Qualsiasi Stato che reprime il mio conatus è illegittimo perché contrasta la mia natura umana: qualsiasi potenza esteriore che si opponga al mio conatus, alla mia letizia e alla mia voluptas.

Homo homini deus. Ogni uomo deve essere per l’altro uomo l’immagine di dio, nel senso che mi riconosco parte di un intelletto divino, e tutti gli altri come parte dell’infinito intelletto divino.

Ritroviamo Spinoza in certi aspetti di Hegel, Marx, Nietzsche.


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L’etica di Spinoza, di Remo Bodei (video 2011)

Secondo Spinoza “Dio è la natura, noi siamo determinati, causati da una serie di eventi di cui ci sfugge alla fine il senso.

Spinoza nega la provvidenza, non vi è nessun disegno divino che favorisca la natura umana. 
Il mondo non è fatto per noi, l’uomo non è padrone della natura come sosteneva invece F. Bacon.

Spinoza distrugge la radice stessa delle religioni. Lucrezianamente la religione si basa sulla paura e sulla speranza; non si distingue dalle superstizioni. Come dirà Freud la religione è una superstizione pubblica.

Non c’è un aldilà, né paradiso né inferno. Non esiste l’eternità: l’eternità è qui ed ora, è pienezza di vita, quella che possiamo sperimentare nei momenti solenni e gravi dell’esistenza.

Il tempo è una emorragia di vita. Non c’è opposizione fra eternità e tempo, c’è opposizione fra una intensità del vivere e una perdita di energia vitale.

Per Spinoza l’uomo non è solo un animale razionale, ma è un animale desiderante. L’essenza dell’uomo non è ratio ma cupiditas, un desiderio che si misura attraverso un termine tratto da Galilei, il CONATUS: la quantità di forza o di energia. Le passioni tristi, l’odio, l’ira, l’invidia, la gelosia, ci deprimono e abbassano il nostro potere di esistere. e ci precludono questo senso di pienezza della vita e di eternità. La gioia, invece, aumenta il nostro potere di esistere.

Tre grandi “livelli” nel pensiero di Spinoza: immaginazione, ragione, amore intellettuale di dio. 

Non c’è il dualismo di Cartesio, corpo e anima sono le due facce della stessa medaglia.

Molteplicità degli elementi del corpo e del mondo esterno influiscono sul nostro fisico e sulla nostra mente e si manifestano come passioni.

(Pico della Mirandola ha parlato dell’uomo come camaleonte, cioè capace di prendere tutte le forme della natura.)

Qualsiasi conflitto fra ragione e passione è destinato a vedere la sconfitta della ragione. 

L’amore intellettuale di dio è la capacità di pensarci dentro a dei processi di cui noi facciamo parte ma che non siamo in grado di controllare.

L’elemento razionale e quello passionale si uniscono nella facoltà intellettuale, cioè andare dentro, penetrare e nello stesso tempo raccogliere quello che siamo stati  capaci di penetrare. 

Le passioni si possono elaborare: abbandonare quelle tristi per immergermi in quelle che danno più potere di vivere più gioia che si connette al capire le cose specifiche e singolari.

Spinosa ha trovato un passo di Machiavelli (Discorsi sopra prima deca di Tito Livio) che chiama la verità effettuale della cosa in contrasto con l’immaginazione di essa, cioè gli uomini si immaginano le cose perché sono vittime delle passioni, mentre si tratta di “Nec ridere, nec flere sed intelligere”.

Tutta la nostra esistenza, tutto il mondo è retto dalla necessità: si attribuisce a Spinoza il fatalismo che ha attraversato da sempre la filosofia. Ma per Spinoza il fatto che esista la necessitò non implica che l’uomo non possa avere margini di libertà perché la libertà non è altro che la coscienza della necessità (in accordo con Hobbes). Tutte le nostre decisioni che appaiono libere sono libere perché non conosciamo la catena delle cose che ci hanno portato ad esse.

L’etica esiste non per negare l’esistenza della necessità, non per spiegare l’infinità delle catene cruciali che portano al nostro comportamento che solo apparentemente è libero, ma perché modificando le nostre passioni attraverso l’amore di dio intellettuale, cioè comprendendo il mondo in cui siamo inseriti, la libertà diventa coscienza della necessità e più si sa ciò che ci condiziona più siamo liberi, più si è capaci di modificare ed elaborare le passioni, abbandonando quelle depressive, crescendo il nostro conatus, la nostra forza vitale, più si è in grado di raggiungere attraverso la gioia la nostra libertà. 

Spinoza non dice che gli uomini giungono necessariamente alla beatitudine, ma all’equanimità. Non potendo raggiungere una felicità permanente, abbiamo bisogno dell’acquiescenzia che Hegel (un Cacciari al quadrato) chiama “friedigung”, mettersi in pace con noi stessi. Per Spinoza importante è che ci si metta il cuore in pace, di accettare quello che la natura ci comporta. La filosofia è meditazione non della morte ma della vita. Spinoza va nella direzione opposta alle simbologie del barocco, intriso di pratiche funerarie. C’è un richiamo a Masaniello.

La ragione fa delle prediche inutili. La ragione può avere un peso quando gli uomini vivono in sicurezza che permette il salto successivo all’amore intellettuale di dio. Per superare le passioni la filosofia non basta ci vuole una buona politica.

Spinoza considera due fenomeni complementari di governare, anche se apparentemente opposti: uno di governare attraverso la paura e la violenza, il potere dispotico, l’altro è la “democrazia”, ossia la coalizione di tutte le potenze di esistere, il potere della moltitudine. Nel Trattato politico Spinoza inizia dicendo di trattare le passioni politiche come fenomeni meteorologici.

De Montaigne (1533-1592) riflessione sul papero criticata da Spinoza (dove?). Adeguarsi, il credere che non valga la pena di lottare per cambiare, fa sì che dominino i prepotenti e i tiranni.

Spinosa rifiuta però le utopie: immaginare repubbliche che non esistono, degli stati perfetti significa passare dalla paura alla speranza ma senza dare fondamento.

L’insegnamento dell’Etica di Spinoza è che la necessità non significa remissività o rinuncia. Come nell’articolo 3 della costituzione bisogna che la repubblica rimuova gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza e la realizzazione della persona. Etica e politica sono due cose diverse ma guai staccare l’una dall’altra perché la politica fa degenerare l’anima e il corpo degli uomini facendo in modo che acconsentano senza mirare a quello che è nel loro interesse: maggiore libertà e maggiore gioia.

Per Spinoza la politica in quanto o promessa che non può mantenere o paura che costringe all’obbedienza, non è qualcosa di inevitabile. È nel nostro interesse realizza l’ideale della libertà e dell’uguaglianza.


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Maurizio Ferraris:  La prima intuizione della filosofia moderna è costruire il mondo a partire dall’io (cartesio). video

Spinoza intuisce che l’ordine e la disposizione delle cose e delle idee sono le stesse. C’è una coincidenza fra quello che è logico e l’ontologico. Il mondo è un’unica grande realtà dove non si distingue il pensiero dalla realtà, facce della stessa medaglia, pensiero e realtà sono correlate.

Hegel – il razionale è reale.

logico e ontologico coincidono

ordine e disposizione . cose = idee

pensiero e realtà: stessa medaglia

Il razionale è reale

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Zettel/Ferraris – Corpo: Spinoza e Deleuze

conatus è desiderio, andare verso, invece l’affetto è ricevere

Deleuze: Spinoza è il più grande dei filosofi perché chiunque può leggerlo, basta che si faccia trasportare dal suo fuoco

C’è un elemento centrale che non è la natura, è il corpo come centro da cui deriva lo spirito, il pensiero.

Sottolinea pensiero di Spinoza: Noi non sappiamo quanto può veramente un corpo. Non sappiamo dove finiscono le prestazioni puramente corporali e quando iniziano quelle spirituali. 

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Carlo Sinilezione su Spinoza 2012 sul Trattato sulla purificazione dell’intelletto 

nel 4 cap del Trattato: “gli uomini non nascono civili ma lo diventano”.

non c’è uno stato di natura che poi si trasferisce in un suo superamento. lo stato di natura è sempre presente in ogni condizione politica perché ognuno di noi è natura… ognuno di noi è Dio.

Nella società civile si scontrano due grandi potenze, una è la forza naturale nella quale siamo incarnati, e l’altra è la ragione soprattutto quando a governare è la massa, come nella democrazia.

Quindi nessuna illusione sulla società perfetta, o di superamento della violenza,… Il compito della politica è di trovare un equilibrio tra le due potenze.

Una cosa trascurata: chi si occupa della politica in Spinoza spesso si scorda della metafisica, del pensiero e della sua vita. Se non si tengono insieme queste tre cose non si capisce come egli arriva al pensiero politico.

Nella società politica spesso si intrecciano e si scontrano due forze: La potenza della natura (Deus sive natura) la potenza di Dio, e la potenza della ragione che è pure un modo di Dio.

Obiezioni a Spinoza all’epoca: – siamo di fronte al più radicale naturalismo e non fa che parlare di Dio. – siamo di fronte alla più radicale negazione della libertà che però si accompagna a una vita di ricerca continua  verso la libertà e la salvezza dell’uomo. 

Agosto 1881 rivelazione dell’eterno ritorno di tutte le cose, il pensiero abissale di Nietzche. Pochi giorno dopo l’aver esaltato Spinoza, cinque punti:

  • negazione del libero arbitrio, del volere
  • negazione del finalismo (in natura non c’è nessuna provvidenza, previdenza), qui emerge Darwin.
  • negazione di un ordinamento morale del mondo. che è aldilà del bene e del male
  • negazione dell’altruismo. L’egoismo è una necessità della natura

Il vero bene è diventare più forti. Diventare più forti in armonia con la natura, con l’ordine eterno della Natura, tenendo conto che siamo Natura e che siamo nella Natura; comprendendo che nella Natura non c’è né bene né male. 

Fortitudo, una fortezza per cui io accetto il male perché è un male relativo.

Tra me e il virus dell’influenza nessuno ha più diritto dell’altro, ciascuno ha le sue ragioni: vinca il migliore, il più potente. Il vero bene è comprendere e accettare tutto questo nella vita quotidiana. 

Il sommo bene è cercare la fortezza insieme ad altri, per un essere umano razionale che vuole la liberazione.

Sini: “non si può scrivere un’ontologia. Chi si illude di poter scrivere un’ontologia non ha capito la storia della filosofia e non ha capito la filosofia. Detto in soldoni i fisici credono di fare un’ontologia, e va benissimo nelle loro operazioni, ma un filosofo non ha da fare un’ontologia, ha da fare un’etica, cioè una politica ma passo a passo

“Costruire una comunità politica nella quale lo sforzo di capire della natura quanto basta per rendermi forte, me lo consente, me lo lasci fare con sicurezza, non mi perseguiti… mi lasci tranquillo nella ricerca con gli altri che come me vogliono la liberazione verso la forza, la tolleranza, tollerare il destino della vita, …come me perseguono questo fine nella sicurezza e nella gioia…”

Discipline che Spinoza elenca: la Fisica (studio della natura), la Politica o Filosofia morale, la Pedagogia, la Medicina e la Meccanica. Qui il riferimento è a Cartesio.

“Perché nega la libertà del volere quando sta scrivendo un inno per la nostra liberazione attraverso il sapere finalizzato alla nostra felicità? Bacone e Cartesio in modi diversi ritengono che noi erriamo perché la volontà è più estesa, più importante, agisce prima e più a fondo che non l’intelletto.”

“La volontà non esiste, è un flatus vocis, è un ente di ragione. Noi non abbiamo la volontà, ma abbiamo degli atti volontari che sono ogni volta contingenti, determinati empiricamente, che sono determinati da cause naturali…. Abbiamo volizioni particolari determinate da cause particolari, e allora cosa trovate di libero dentro di me? Niente perché in ogni momento io sono mosso dal desiderio di quello che sto dicendo, mosso dalla lingua italiana, da questa struttura fisica che abbiamo ereditato… Non si può curare la volontà … bisogna purificare l’intelletto…”

Gli uomini credono, sognano, di essere liberi perché sono consci delle loro azioni e ignari delle cause da cui vengono determinate. Esempi del sasso e dell’ubriaco.

La coscienza è un campo di battaglia nel senso dell’espressione nietzschiana o freudiana o shopenaueriana, è un luogo di scontri tra forze, e alla fine vince quello più potente.

Spinoza dice che dobbiamo emendare l’intelletto perché la volontà è quello che è, afflitta da cause particolari e sempre contingente, vuole questo e vuole quello… 

seguendo l’Etica dobbiamo prendere in considerazione i tre passi della conoscenza spinoziana: 

1 – conoscenza di primo genere che si identifica con la coscienza, siamo consci delle nostre passioni. Noi siamo in ogni istante questa passione che è determinata da questo e da quello. Idee confuse o immaginazioni. La conoscenza di primo genere non è adeguata, non sa niente del corpo cioè delle passioni

Oggi ci sono le neuro-scienze ma … certo la mente non sta dentro ai neuroni anche se non si può immaginare che stia da un’altra parte.

non abbiamo nessuna idea adeguata delle cause che suscitano nel corpo passione e nella mente idee confuse.

Se uno si mette davanti allo specchio di Spinoza e si guarda un attimo non ha la minima idea  del perché di queste passioni e di queste idee confuse.

Dio o la Natura, ciò che c’è

Appendice alla parte prima dell’Etica:

tolta l’ignoranza vien meno lo stupore: l’unico mezzo che abbiano di sostenere e difendere la loro autorità. 

La liberazione non consiste nella scienza che dice positivamente che cosa il mondo è, ma nella conoscenza del nostro non essere in grado di avere idee adeguate.

La scienza ci cura dalla superstizione, dalle false colpe, dalle fantasie mostruose, dal credere nelle superstizioni e nei miracoli 

Con la matematica possiamo studiare due cose l’estensione e il movimento, possiamo calcolare e prevedere. Studiare della natura quanto basta, quanto è saggio sapere per liberarci dalle idee confuse o superstiziose

Conoscenza di terzo genere, che appartiene all’etica e alla filosofia e che è il fondamento della politica; “non è altro che la comprensione della infinita e libera necessità del tutto, ossia Dio.”  

Leibnitz saccheggia l’opera di Spinoza senza mai citarlo, perché profondamene cristiano e non vuole rischiare.

l’accettazione della libera necessità del tutto

Due esercizi di virtù che ci liberano: fermezza d’animo e la generosità

Fermezza d’animo: voglio esserci, difendo il mio esserci

Generosità nel riconoscere all’altro il diritto di esistere, e di essere aiutato.

veri amici sono coloro che hanno il coraggio della loro fermezza.

Altre virtu l’amore e la pietà

Quello che lui fa non è quello che lui crede di fare.

Spinoza era un mistico laico.


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Filippo Mignini, conferenza: Spinoza: Ethica,

La parola anima viene usata una sola volta da Spinoza e poi sostituita con mente.

Corpo e mente sono un’unica cosa per Spinoza, in contrasto con la dottrina della Chiesa.

La conoscenza  del mondo esterno è del tutto subordinata alle condizioni di ricettività del nostro corpo.

imaginatio: capacità della mente di produrre immagini, rappresentazioni delle modifiche del corpo a contatto con l’esterno.

Il colore è solo una qualità della nostra rappresentazione.

Senza corpo la mente non saprebbe neppure di esistere.

La mente è idea di un corpo attualmente esistente. Di ogni corpo si dà un’idea.

Le immagini non sono casuali, sono il prodotto di leggi naturali.

Dalla III parte dell’Etica:

“Nessuno ha determinato sino ad ora quale sia il potere del corpo

“L’esperienza non ha insegnato a nessuno cosa possa o non possa fare il corpo per le sole leggi della sua natura”

Ontologia, sostanza, accidenti.

È sostanza solo ciò che è in sé la causa di se stesso. Dio.

Sostanza: estensione e pensiero sono solo attributi

Sostanza è potenza che agisce sempre: atto di potenza attraverso tutti gli attributi contemporaneamente.

Le leggi del corpo sono le leggi dell’estensione

Moto e quiete sono gli unici aspetti dei corpi che non emergono dalla mente (gli spiriti animali di Cartesio che attraversano il corpo portando gli ordini della mente) 

Corpo e mente sono una sola cosa che si pensa in due attributi diversi. La realtà è la stessa.

…. (mi fermo perché l’audio è pessimo)


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A. G. Biuso recensisce Libre comme Spinoza. Une introduction à la lecture de l’Éthique di Denis Collin(Manifesto 31-3-2015)

“C’è in Spinoza una chiara declinazione antisoggettivistica, avversa all’interiorità e favorevole invece alle strutture oggettive della materia e delle sue leggi. Al di là dei due gradi dell’immaginazione confusa e della ragione calcolante, questo filosofo coglie il livello supremo dell’intuizione intesa come amor Dei intellectualis, come comprensione e accettazione del fatto che il corpo-mente umano è parte di un tutto. La mente altro non è che l’idea del corpo: «Sottolineare questo: ’la mente è l’idea del corpo’ e non ’la mente ha l’idea del corpo’».”

“Siamo dunque macchine del desiderio e lo siamo al punto che «filosofare non vuol dire rinunciare alla gioia e al desiderio, al contrario significa dare loro il massimo spazio» all’interno della struttura necessaria della vita.”

“Spinoza, come molti faranno dopo di lui con strumenti di carattere più empirico o più artistico, mostra come noi non amiamo qualcosa o qualcuno perché è «buono» ma lo giudichiamo tale proprio perché lo desideriamo, lo amiamo. L’amore è cieco, alla lettera.”

“Tra questi pregiudizi c’è la relazione gerarchica e antropocentrica con gli altri animali. Se, a differenza di Descartes, Spinoza ammette che gli animali abbiano sensazioni, «afferma che l’uomo ha tuttavia il diritto di disporne secondo la sua volontà: il diritto non è che una questione di potere ed essendo il potere umano superiore a quello degli animali, egli può imporre il suo diritto di natura». “