Tecnologia, società e impresa
Appunti da La città delle reti
di Manuel Castells
Marsilio Editori 2004.
“Un assioma fondamentale da applicare a qualsiasi innovazione è che la gente decide di usare una tecnologia, a prescindere da quando essa sia stata introdotta, solo quando risponde ad uno scopo preciso e quando se ne sente effettivamente il bisogno in relazione a particolari interessi e specifiche valutazioni. Da qui ne deriva un importante corollario: ogni tecnologia può svilupparsi in modi diversi, a seconda dell’uso che ne fa la società.”
“Solo dall’aumento di produttività possono scaturire nuove possibilità di occupazione, assenza di inflazione e sviluppo delle realtà imprenditoriali.”
“contesto dominato dalla globalizzazione si può riassumere come sintesi di due fattori strutturali:interdipendenza e volatilità dei mercati.”
“L’innovazione stessa è una funzione di diversi fattori. Fondamentali sono le modalità di interazione fra materia prima e forza lavoro nel contesto organizzativo dell’impresa. Una componente essenziale è la capacità imprenditoriale, a prescindere dalla quale non può esistere innovazione… La capacità imprenditoriale, coniugando know-how e talento, genera innovazione.
A loro volta, know-how e talento dipendono da due fattori istituzionali: la qualità del sistema universitario e l’immigrazione.”
“…si rileva come l’aumento dei rendimenti attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie si ottenga solo sulla base di tre condizioni essenziali: organizzazione reticolare, risorse umane appropriate e capacità d’innovazione della azienda.”
Impresa reticolare:
“Il network di cui parlo non è né una rete di aziende, né un’azienda strutturata a rete, ma qualcosa di molto più complesso. E’ il modello operativo dell’economia attuale.”
Tre processi fondamentali
1. Decentramento interno. Realtà imprenditoriali molto grandi opereranno attraverso la formazione di unità fortemente autonome, ovviamente poi connesse e coordinate tra loro. Ognuna di queste unità dovrà poi stabilire con altre aziende delle alleanze strategiche, non permanenti ma finalizzate al raggiungimento di determinati scopi.
2. Presenza di un’idonea infrastruttura tecnologica.
Le reti di computer costituiscono un vantaggio sotto diversi punti di vista:
– nell’economia di scala
– feedback dei consumatori o degli altri produttori
– flessibilità dei processi produttivi
– gestione del marchio di fabbrica
– possibilità di personalizzare pur rimanendo nell’ambito di una prospettiva globale
3 Risorse umane adeguate.
Il “lavoro auto-programmabile”: ogni soggetto deve essere in grado di reinventarsi continuamente, acquisendo ogni giorno nuove conoscenze, nuove capacità, riuscendo a distinguere autonomamente quello che deve e non deve fare.
Il lavoro auto-programmabile è una dote fondamentale, allo stesso tempo personale e organizzativa.”
“Quindi oggi il lavoro deve essere flessibile, seppur non disgiunto dalla protezione sociale. La flessibilità fine a se stessa espone al costante pericolo del licenziamento. Tra dipendente e azienda non c’è più rapporto fiduciario e l’individuo tende a serbare per sé le proprie competenze… In mancanza di un rapporto di fiducia, in un contesto di flessibilità che finisce col tradursi in precarietà, i dipendenti tendono a crearsi un portafoglio individuale, accumulando conoscenze senza traferirle.”
“Oggi la trasformazione del potenziale produttivo della new economy in un più ampio processo di ripartizione delle risorse a livello mondiale non dipende più dalla tecnologia, bensì da condizioni istituzionali. E soprattutto dalla nostra capacità, oltre che di riorganizzare le imprese, di reinventare la realtà sociale che ci circonda.”