Mi sento vecchio. È vero che ci sono cose più importanti: la fame nel mondo, le guerre, le banche… ma anche la condivisione con l’internet è andata a farsi fottere.
Contro ogni mia aspettativa l’Internet della condivisione delle informazioni, delle conoscenze e delle culture si è trasformata in un imperialismo digitale dei social network.
L’industria più importante oggi è quella dello Spettacolo: una sorta di mondo parallelo o speculare a quello in cui viviamo fisicamente. Noi siamo nello stesso tempo attori e spettatori di questa realtà aumentata. Sempre meno siamo i registi delle nostre azioni e delle nostre scelte.
Nel mondo virtuale della comunicazione digitale la “natura” è ricostruita secondo regole e idee che sono pensate per trasformare il tutto in un continuo spettacolo.
I consumatori non sanno di essere anche i produttori. E i produttori non capiscono di essere i principali consumatori.