Mach: scienziato e filosofo, conversazione di L. Guzzardi,
“Gli scienziati filosofanti sono gli scienziati che non si fanno assorbire completamente dalla ricerca specialistica, ma che cercano in base a punti di vista generali. (Conoscenza ed errore, cap. 1)
Secondo Guzzardi Mach non è uno scienziato che si trasforma in un filosofo, ma è uno scienziato che utilizza il suo background di filosofia continuando a fare lo scienziato. Si propone come metodologo, ossia vuole partire dalle premesse scientifiche e sperimentali. Mach per tutta la sua vita fa il fisico sperimentale. L’immagine, invece, di un Mach filosofo ci è stata consegnata dagli scienziati. Guzzardi propone quindi di rovesciare la piramide.
Mach non è orientato da una filosofia perché la sua teoria fenomenista basata sulla percezione prende forma prima di conoscere le idee di Berkeley e di Hume. È la sua esperienza sperimentale che lo spinge verso una certa riflessione filosofica e verso una nuova idea di osservabile (egli rifiuta tutto ciò che non si vede).
Inoltre è il suo background sperimentale che lo spinge a formulare la sua ontologia degli elementi, e a polemizzare contro gli atomi e un mondo oggettivo.
La centralità della sperimentazione (fisica e mentale) cambia con Mach e si apre a nuove possibilità di osservazione. Per esempio la possibilità per la fisica di sostituire un senso con altri sensi: come usare dispositivi ottici per rendere visibili fenomeni sonori, elettrici o magnetici, usando per esempio galvanometro, magnetometro …)
I nostri organi di senso vedono nella strumentazione un potenziamento di ciò che è osservabile. Osservabile per Mach significa misurabile.
Già prima, negli anni sessanta, Mach aveva affrontato questi fenomeni studiando la psicofisica.
Mach sostituisce al principio di causalità il principio di funzione. (42:00) Noi non sappiamo che cosa sia causa di che cosa.Vediamo che c’è una correlazione multifattore tra più elementi. Cerchiamo di isolarli e di vedere quali sono le migliori correlazioni. Questo discorso trae origine dall’analisi delle sensazioni.
Il metodo di Mach: sensazioni complesse vengono scomposte, e analizzate, in elementi più semplici, che sono la materia prima del mondo, ma sono il mondo percepito e non il mondo in quanto tale. Importante è l’atto della scomposizione e il mettere le cose in relazione l’una con l’altra, che è l’unica possibilità che abbiamo per misurare.