La parte critica di Cartesio:
– La storia come storia degli uomini illustri non ci porta alla verità
– Le lingue sono utili ma sono solo il contenitore e non il contenuto.
– La poesia e le belle lettere e l’eloquenza sono una dote innata, una dote che si apprende
– La filosofia non ci dice la verità perché tutti i filosofi dicono cose diverse
– La matematica ha un buon metodo ma non è applicata alle cose che mi interessano
– La medicina e la giurisprudenza sono utili per fare quattrini ma non ci portano alla verità
– La teologia ha bisogno della grazia, non è praticabile con strumenti puramente umani
Situazione delle scienze all’epoca di Cartesio, nel seicento:
– astronomia: grande rivoluzione con la messa in crisi dl sistema tolemaico e la progressiva adozione del sistema copernicano
– chimica: Non c’è perché manca una teoria degli elementi. Si cerca fra i composti: alchimia.
– fisica: è aristotelica. Tutte le scienze della natura sono fisica; non c’è distinzione. La fisica diventa una disciplina separata dalla natura con Galileo e con la fisica newtoniana.
– biologia: è aristotelica. Fino al 1859 prevale teoria creazionista
– medicina: la nascita formale è nel 5 sec.aC con Ippocrate. All’epoca di cartesio mancano alcuni elementi fondamentali, per esempio: la doppia circolazione del sangue. Cartesio preconizza in qualche modo quello che chiamiamo sistema nervoso centrale. Parla di spiritelli…terminologia è inadeguata… dice del dolore che è un meccanismo di difesa fatto di spiritelli arrivano alla ghiandola pineale che unifica i “segnali” prima di arrivare alla mente e all’intelletto (da Passioni dell’anima, esempio occhi). Questa ghiandola si muove e fa passare le cose dalla res extensa alla res cogitans e viceversa. Teoria dell’influsso, cioè mente e materia possono comunicare attraverso questa ghiandola.
Sempre riguardo alla medicina, nel seicento siamo nel mezzo della diatriba tra epigenesi e preformazione, del dibattito sull’innatismo. Contrapposizione tra razionalisti e empiristi: nessuno nega il valore dell’esperienza ma la contrapposizione si gioca sul fatto che l’uomo alla nascita sia una tabula rasa o meno.
Locke: Non c’è niente nella mente che non sia prima nei sensi
Leibniz: nell’uomo c’è una tendenza alla conoscenza. Quindi: non c’è niente se non lo stesso intelletto. La mente come capacità di essere scritto sulla tabula rasa.
conclusione: Cartesio ha esaminato tutta la scienza del seicento, con tutti i limiti delle conoscenze scientifiche dell’epoca. Il suo obiettivo resta quello di smontare tutto.