Il tempo del Koinocene, di Adriano favole, La lettura 28 febbraio 2021
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Il «nuovo» ambientalismo, tuttavia, approda a un esito diverso dalla «difesa della natura». Lo potremmo definire con un neologismo, Koinocene («ľepoca delle connessioni o partecipazioni» ).
A poco a poco, dai testi di una rinnova ta ecologia che intreccia saperi scientifici e umanistici agli slogan dei movimenti giovanili, si va diffondendo l’idea secon do cui non si tratta più di difendere una «natura» intesa come «altro» da noi, ma di riconoscere i profondi «legami», le Connessioni», le «partecipazioni» tra gli esseri viventi e non viventi che abitano insieme il pianeta, tra i collettivi umani e quelli non umani, per citare una frase di Bruno Latour divenuta un «mantra» del nuovo ambientalismo. I sostantivo greco koinotes (e. la radice aggettivale koinos) indica appunto «comunanza», «partecipazione», «assenza di distinzioni», «somiglianza». Se nell’Antropocene l’uomo incide persino sui processi geologici del pianeta, Koinocene è l’era attesa dei beni comuni e del riconoscimento delle somiglianze. Ciò che dobbiamo preservare dai danni dell’Antropocene, non è una natura altra dall’umano, ma il tessuto fine di relazioni che ci lega all’ossigeno, all’acqua, ai pesci nell’acqua e persino alle stelle nel cielo. Quelle relazioni che legano aironi, cozze di fiume, pozze d’acqua scavate dalla predazione arrogante dell’uomo. Koinocene è la nuova utopia (fondata su un’antica realtà) di un mondo in cui gli umani prendono (o meglio riprendono) coscienza delle loro relazioni e partecipazioni, e del rischio che si corre a porre l’humanitas come solo perno del mondo.
Per il termine Koinocene vedi in blog Immanence: Koinocene (or Cœnocene)? – (koinos, κοινός … The latter is the root of the word cenoscopy, or cœnoscopy, which C. S. Peirce defines as “the sort of science that is founded upon the common experience of all men,” as recognized under that name by Jeremy Bentham, “in opposition to idioscopy, which discovers new phenomena.” Cenoscopy, Fuhrman notes,“is closely allied to what Peirce called ‘critical common-sensism.’ Common sense in our time sees that philosophy, and even religion, ought to be working hand in hand with globally-based sciences such as ecology and climate science. Ironically, it’s the so-called “populist” politicians of our time, with their hate speech and antiscientific disinformation, who are working against the common sense that could save us from ourselves.”)