Cos’è la scienza

La materia, fra l’esistere e il non esistere

La scienza è visionaria

Intervista a Carlo Rovelli – rivistaoffline.it 

Quindi, lo scienziato un po’ si scherma dalle passioni perché non vuole essere confuso, per non perdere la concentrazione, ma sono le stesse passioni, ad averlo mosso. Io penso che noi abbiamo un senso di completezza quando riusciamo a trovare un linguaggio comune che parla sia delle nostre emozioni e motivazioni, sia di quello che impariamo sul mondo dal pensiero scientifico o leggendo Dostoevskij.

È l’interazione, quello che ci tocca e ci muove. Non siamo in errore se si usano metafore e si va avanti e indietro, è così che funziona il pensiero. Capiamo tecniche sugli atomi sulla base delle nostre intuizioni con le cose usuali, capiamo come funziona un sistema complesso sulla base della nostra esperienza, perché noi stessi siamo sistemi complessi.

Faccio due esempi. Il primo: io guardo il tramonto, ce ne sono alcuni che commuovono. Se mi viene in mente che non è il sole che si sta muovendo ma siamo noi su questa grande cosa che si sta girando, ciò non diminuisce lo spettacolo, anzi, lo rende ancora più straordinario. Si aggiunge una dimensione in più di comprensione. Uno guarda il sole e pensa: sono io che mi sto muovendo all’indietro. Il tramonto resta bellissimo anche se so che non è il sole che si muove.

L’altro esempio è un po’ diverso perché non è scientifico e forse proprio per questo è più interessante, secondo me. Vedo una montagna coperta da una foresta meravigliosa, con un lago che vi si specchia. Quella foresta sembra un velluto verde ed è bellissima così, ma io so perfettamente che se ci vado dentro non è un velluto verde sul fianco della montagna: è una cosa complicatissima dove ci sono dei grandi tronchi, foglie, rami, animali, insetti. So che c’è tutto questo, ma ciò non nega la visione della montagna che sembra un velluto verde, è solo una complessità in più. Per cui, se guardo quest’acqua e dico che in una goccia ci sono miriadi di molecole che sbattono le une contro le altre, non è diverso dal vedere la foresta e so che dentro ci sono gli animaletti. È la stessa cosa. So che la realtà che vediamo è un’immagine della realtà, che è fedele, buona, ma non è che un’approssimazione, la realtà è molto più complessa perché è più grande e più complessa.

La scienza in sé non è bene o male, si fanno cose buone o cattive in continuazione che ci piaccia o no, ma la scienza che ci piace, quella utile per l’umanità, ci dà le cose concrete, soprattutto funziona e ha senso, secondo me, quando si integra con il resto e cerca essa stessa una visione generale.

Quindi io penso che un pezzo della cultura contemporanea sbagli, quel pezzo post Heidegger che dice che la scienza è tecnica, negazione dell’uomo, non intelligenza, non sapere; questo vuol dire non aver capito cosa è il pensiero scientifico. Il pensiero scientifico è parte del sapere dell’umanità che cresce.

Spinoza è ateo, per Dio intende l’insieme della natura con le sue regole, l’insieme delle cose che esistono. È un Dio che non è persona, non è panteismo, è solo la parola che usa.