Godel trascendente

 We’ll meet again
The intrepid logician Kurt Gödel believed in the afterlife. In four heartfelt letters to his mother he explained why. (aeon)

 Kurt Friedrich Gödel (1906-1978) si trasferì negli Stati Uniti nel 1940 e da lì non torno mai più in Austria dove viveva la madre. Con lei ebbe uno scambio di lettere. A una domanda diretta della madre rispose mostrando di credere in un aldilà. Godel usa il termine Wiedersehen significa “vedere di nuovo”. 

” In the letter from 6 October 1961, Gödel expounds his position: ‘The idea that everything in the world has meaning is, by the way, the exact analogue of the principle that everything has a cause on which the whole of science is based.’ Gödel – just like Gottfried Wilhelm Leibniz, whom he idolised – believed that everything in the world has a reason for its being so and not otherwise (in philosophical jargon: it accords with the principle of sufficient reason). As Leibniz puts it poetically in his Principles of Nature and Grace, Based on Reason (1714): ‘[T]he present is pregnant with the future; the future can be read in the past; the distant is expressed in the proximate.’ When seeking meaning, we find that the world is legible to us. And when paying attention, we find patterns of regularity that allow us to predict the future. For Gödel, reason was evident in the world because this order is discoverable.

traduzione:” Nella lettera del 6 ottobre 1961, Gödel espone la sua posizione: “L’idea che ogni cosa nel mondo abbia un significato è, tra l’altro, l’esatto analogo del principio secondo cui ogni cosa ha una causa su cui si basa l’intera scienza”. Gödel, proprio come Gottfried Wilhelm Leibniz, che idolatrava, credeva che ogni cosa nel mondo avesse una ragione per essere così e non altrimenti (in gergo filosofico: è in accordo con il principio di ragione sufficiente). Come Leibniz afferma poeticamente nei suoi Principi di natura e grazia, basati sulla ragione (1714): “[I]l presente è gravido di futuro; il futuro può essere letto nel passato; il lontano è espresso nel prossimo”. Quando cerchiamo un significato, scopriamo che il mondo è leggibile per noi. E quando prestiamo attenzione, troviamo modelli di regolarità che ci consentono di predire il futuro. Per Gödel, la ragione era evidente nel mondo perché questo ordine è scopribile.”

Il mondo è razionalmente organizzato, secondo Godel, e sebbene sembri che l’essere umano sia irrazionale, fa parte di questo mondo razionale e la sua realizzazione deve avvenire in un futuro, in una vita che trascende la comprensione nel presente. “La ragione lo richiese”. 

Secondo l’autore dell’articolo Godel è lucido, conosce la realtà presente (la guerra fredda, la violenza, la sofferenza umana) ma è proprio l’organizzazione razionale del mondo che richiede un soluzione ottimistica e razionale per noi nel futuro.

” What I name a theological Weltanschauung is the view that the world and everything in it has meaning and reason, and indeed a good and indubitable meaning. From this it follows immediately that our earthly existence – since it as such has at most a very doubtful meaning – can be a means to an end for another existence.”

Godel è convinto fino in fondo che il mondo è razionale e la dimostrazione sta nell’ordine che regna in natura.  

” Does one have a reason to assume that the world is rationally organised? I think so. For it is absolutely not chaotic and arbitrary, rather – as natural science demonstrates – there reigns in everything the greatest regularity and order. Order is, indeed, a form of rationality.”

La razionalità è evidente nella struttura profonda della realtà. La scienza dimostra l’ordine intelligibile del mondo attraverso esperimenti ripetibili.

La proprietà umana di apprendere e di imparare dai nostri errori è la proprietà che ci spinge verso la scoperta di una realtà razionale che è la struttura del mondo e verso la scoperta di mezzi nuovi per fare le cose.

Ma, sempre in queste lettere, sembra che egli creda in una piena realizzazione di questa consapevolezza solo in un mondo successivo che ci libera dai nostri limiti terreni.

Non capisco perché mi sono fatto prendere da questo articolo. Questa idea del “vedersi ancora” in un aldilà mi sembra una delle tante “follie” pensate e somatizzate da Gödel. O forse, più semplicemente, è stato solo un modo gentileper rispondere alla madre, per non dirle in faccia che non aveva nessuna voglia di tornare in Austria e tornare da una famiglia che si era opposta al suo matrimonio con una ballerina. Una famiglia che aveva tentato di condizionarlo, che invece di capire le sue sofferenze personali gli fa domande del cazzo. Ci rivedremo nell’aldilà, le dice. Mi sembra gentile. Non l’ha neppure mandata all’inferno.