Gabriella Turnaturi, sociologa, autrice di Vergogna, Feltrinelli 2002
La vergogna è un mezzo di controllo, è una forma di potere.
Un rito di umiliazione e degradazione, o sotto forma di minaccia (gogna), o sotto forma di “vergognoso” (marginalizzazione dei gruppi).
Una società decente è quella che non usa la vergogna per stigmatizzare persone o gruppi.
La vergogna di chi è sopravvissuto e il senso di colpa.
Proviamo vergogna solo di fronte all’altro.
Più la società è complessa più le emozioni sono articolate (simulare, dissimulare, ingannare)
Più cancelliamo l’altro meno vergogna c’è.
(reality) – la vergogna è quella di non comparire, bisogna esibirsi, la vergogna è quella di vergognarsi.
Distinguere fra vergogna e imbarazzo.
Regole della discrezione tengono insieme la società.