Pensavo che tutti fossimo uguali sebbene differenti. E che la volontà avrebbe spinto a un accordo fra tutte le differenze.
Pensavo che vi fosse corrispondenza fra affermare e avere consapevolezza. Pensavo che nelle tradizioni popolari si nascondessero tante verità. Pensavo che riconoscere il bene comune fosse naturale – tolte tutte le sovrastrutture culturali e inconsce.
Pensavo che la fine del mondo dipendesse dalla guerra nucleare.
Pensavo che la storia fosse un cammino di progresso sociale e benessere individuale.
Pensavo che l’ingiustizia fosse contro l’armonia del mondo.
Pensavo che dentro la storia umana si nascondesse una legge della natura e una finalità.