Retablo, di Vincenzo Consolo, 1987
Citazioni
“Rosalia. Rosa e Ha. Rosa che ha inebriato, rosa che ha confuso, rosa che ha sventato, rosa che ha róso, il mio cervello s’è mangiato. Rosa che non è rosa, rosa che è datura, gelsomino, bàlico e viola; rosa che è pomelia, magnolia, zàgara e cardenia. Poi il tramonto, al vespero, quando nel cielo appare la sfera d’opalina, e l’aere sfervora, cala misericordia di frescura e la brezza del mare valica il cancello del giardino, scorre fra colonnette e palme del chiostro in clausura, coglie, coinvolge, spande odorosi fiati, olezzi distillati, balsami grommosi. Rosa che punto m’ha, ahi!, con la sua spina velenosa in su nel cuore.”
“Addio, promessa d’ogni essenza, sorgente di fragranza, corona delle zagare, goliera dell’aurora. Addio, ramo di miele, fanciulla fantasiosa, stellarla vanigliata, regina dei giardini. Spero che gli innesti arcani compiuti nel grembo tuo di nardo fruttino la fantasia di spere multicolori, di scrigni di sapori impareggiabili. Che mai ti sfiori vento, gelo, occhio indifferente, mano che non sia gentile. T’accolga un’alta reggia, una segreta alcova, un tiepido giaciglio; t’accarezzi di tra i velari l’adamantina luce meridiana, il perlaceo lucore della notte. Bevi rugiada e ambrosia, o Mora, prospera, cresci, Bionda, Sanguinella, Tarocchina, divieni donna piena, fruttifera, amorosa, a tè la buona sorte, vergine ingallata, zingara maliosa, figlia e sposa mia bambina, narancia affatturata.”
“Era un frinire di cicale, ronzar di moscerini, strisciar di colubri e di lucerte mezzo le pietre e il seccume di spighe e di giummare.”
“Vascelli, brigantini, galeoni, feluche, palmotte, sciabecchi, polacche, fregate, corvette, tartane caricavano scaricavano,, nel traffico, nel chiasso, nell’allegria della banchina, le merci più disparate: sale per primo, e in magna quantitate, quindi tonno in barile, di quello rinomato di Formica,Favognana, Scopello e Bonagìa, e asciuttàme, vino, cenere di soda, pasta di regolìzia, sommacco, pelli, solfo, tufi, marmi, scope, giummara, formaggi, intrita dolce e amara, oli, olive, carrube, agli, cannamele, seta cruda, cotone, cannavo, lino alessandrino, lana barbarisca, raso di Firenze, carmiscìna, orbàci, panno di Spagna, scotto di Fiandra, Tela Olona, saja di Bologna, bajettone d’Inghilterra, velluto, flanella, còiri tunisini, legnami, tabacco in foglie, rapè, cera rustica, corallo, vetro veneziano, mursia, carta bianca…
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